Bahrain-Merida, Nibali: “Spero di avere almeno altri tre anni ad alto livello”

Vincenzo Nibali guarda avanti. Con il 2018 ormai alle spalle, andato come è andato tra grandi successi e delusioni cocenti, per il siciliano è inevitabile pensare al futuro. Non solo alla prossima stagione, per la quale la decisione tra Giro e Tour deve ancora essere presa, ma anche chiaramente più ad ampio raggio a quelli che sono gli ultimi anni della sua già eccezionale carriera. In una lunga intervista a Marca, il capitano della Bahrain – Merida analizza anche quelle che potranno essere le sue stagioni conclusive e i relativi obiettivi.

La permanenza nella formazione emiratina sembra essere l’opzione preferita, ma non è certo l’unica e questo inverno sarà dunque importante per cominciare a ragionarci, preparandosi a trattative che dovrebbero poi concretizzarsi nero su bianco nell’estate prossima. “Credo che posso continuare qui – spiega – Sicuramente c’è una buona proposta e la volontà di continuare. Ne parleremo durante l’inverno. Sono felice qui, ma ho anche altre offerte da altre importanti squadre. Anche se preferirei restare, quindi spero di raggiungere un accordo economico”.

Classe 1984, Nibali in questi ultimi anni vede l’emergere delle nuove leve, con la generazione del ’90 che prende sempre più piede, seguita dagli ancor più giovani in arrivo che iniziano a vincere sia nelle Classiche che nei Grandi Giri. In questo scenario si disegna chiaramente anche la necessità di trovare la giusta collocazione per quelli che saranno i suoi ultimi anni da professionista. Un processo naturale, che lo Squalo dello Stretto accetta serenamente, senza per questo ancora abdicare.

“Le generazioni sono destinate a cambiare sempre – commenta – È normale che appaiano corridori giovani che emergono. Potrebbero arrivare ragazzi ancora più giovani, ma questo non è qualcosa che mi preoccupa. È normale. Ci sono Miguel Angel Lopez, Egan Bernal e compagnia, ma anche noi veterani continueremo a battagliare il più possibile. Nel mio caso, spero di poter continuare almeno tre anni ad alto livello“.

Dopo aver raggiunto quasi tutti i suoi obiettivi di carriera, almeno una volta, il siciliano deve ancora decidere in termini di grandi giri il prossimo anno, ma ci sono delle direttive abbastanza precise da tempo. Per il 2019, in cui il “Mondiale non è adatto”, oltre che ai grandi giri, si punterà dunque “al successo alla Liegi – Bastogne – Liegi e altre classiche di prestigio”. La Doyenne sarà dunque un importante momento della sua prossima stagione, mentre per il 2020 gli appuntamenti cruciali sembrano altri due: Mondiale e Olimpiadi.

Con una preferenza comunque per la rassegna iridata, con la possibilità di indossare per un anno il prestigioso riconoscimento. “Non ho visto il percorso di Tokyo 2020, ma la corsa in linea sarà molto dura – conclude – Dall’altro lato, la maglia iridata è un sogno per me. Quest’anno in Austria era una grande opportunità, visto il tracciato molto esigente, ma non mi è stato possibile arrivare nella condizione migliore per giocarmela. Spero che in un futuro ci sia un tracciato di durezza simile e di poterci essere per giocarmela, perché realmente è uno dei grandi obiettivi che mi mancano nella mia carriera sportiva”.

E proprio tra due anni, con l’assegnazione tolta a Vicenza per essere assegnata alla Svizzera potrebbe già arrivare l’occasione che sta cercando. A 36 anni, potrebbe presentarsi infatti al via di Martigny 2020, un tracciato che si preannuncia nuovamente molto complicato, con il coltello fra i denti per ritagliarsi finalmente il trionfo in maglia azzurra che insegue dal 2013…

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